domenica 11 gennaio 2009

Nuvole


Vanno
vengono
ogni tanto si fermano e quando si fermano
sono nere come il corvo
sembra che ti guardano con malocchio

Certe volte sono bianche
e corrono
prendono la forma dell'airone
o della pecora
o di qualche altra bestia
ma questo lo vedono meglio i bambini
che giocano a corrergli dietro per tanti metri

Certe volte ti avvisano con rumore prima di arrivare
e la terra si trema
e gli animali si stanno zitti
certe volte ti avvisano con rumore

Vengono
vanno
ritornano
e magari si fermano tanti giorni
che non vedi più il sole e le stelle
e ti sembra di non conoscere più
il posto dove stai

Vanno
vengono
per una vera
mille sono finte
e si mettono lì
tra noi il cielo
a lasciarci soltanto la voglia di pioggia.


Il cielo del Sahel è spesso attraversato da immense nuvole e a guardarle bene, le nuvole raccontano storie. Molto più del sole, della luna e delle stelle che si muovono sempre uguali.

Le nuvole sono più irrequiete, litigiose, giocherellone.

Alcune sono bianche e veloci e le vedo scivolare via leggere come ragazze che ridendo, passassero per strada in mezzo ai fischi degli ammiratori. Altre invece sono gonfie, grasse, incite d'acqua nera. Sembrano arrabbiate, ma poi passano qui sopra, sulle colline, le sfiorano e se ne vanno altrove, indifferenti.


Le nuvole dell'Atakora mi hanno ricordato quelle di De Andrè:
"Vanno, vengono...Chissà"



mercoledì 24 dicembre 2008

I stumbled in the darkness


Quest'anno Natale è arrivato più in fretta del previsto, senza concedermi il tempo di godermi l'atmosfera che lo precede.
Domani sarà Natale e invece di far esplodere in me un sacco di energie positive,speranze, aspettative, mi ha avvolto in un velo di malinconia.
Riesco solo a vedere ciò che manca:
la neve,
l'albero verde altissimo,
mille lucine allegre e colorate,
la leggerezza
e la mia super nonna.

Quando mia mamma dice che ormai per lei non ha più senso festeggiare il Natale perchè le manca un pezzo di cuore,la aggredisco, le dico che non può regionarla così perchè altrimenti dovremmo cancellare per sempre il Natale. Eppure in fondo la penso come lei, la capisco perchè quella mancanza che durante l'anno diventa piccola nascondendosi in un angolo, con il Natale esce fuori in tutta la sua intensità...sbatte le porte e spegne le luci.
E quelle piccole lucine natalizie non bastano per farla scappare, la incontri ovunque, ti inciampi e ti rialzi ma ogni volta con più fatica.
La sento, in silenzio cammina lungo i corridoi prova ad aprire qualche porta, entra nelle stanze incasinando ogni cosa che incontra, poi se ne va,lasciando il buio e la malinconia.
Ha ancora una sacco di stanze luminose e un'intera notte per visitarle tutte.

Forse la piccola stanzetta, quella nascosta dietro l'armadio,quella con le scatole dei ricordi,con i diari dei segreti e le scorte di caramelle, non la troverà e quella candela,anche se debole e tremolante, rimarrà accesa.

mercoledì 11 giugno 2008

Immaginazione,pazzia e creatività






Chi può tracciare sull'arcobaleno la linea che segna

dove finisce il violetto e incomincia l'arancione?



Vediamo bene la differenza tra i colori,

ma dove esattamente il primo comincia a fondersi con l'altro?


Così per il senno e la pazzia.




Herman Melville, Billy Budd, Sailor




lunedì 26 maggio 2008

La pioggia



Guarda fuori dalla finestra della sua camera, i Coldplay le fanno compagnia, il cielo è grigio, l’erba è bagnata e tante gocce argento continuano a cadere.. quasi con violenza,quasi avessero fretta di arrivare sulla terra.

Guarda fuori e si sente triste, vorrebbe andare sotto tutta quell’ acqua…correre senza una meta e ritrovarsi bagnata fradicia sotto cosa sua…


Ha il fiatone e sente battere il cuore in gola…è davanti al suo portone ma non riesce a suonare il campanello…è impietrita..il corpo non risponde alla sua volontà.

Ad un certo punto un lampo illumina la strada e per pochi secondi vede il suo viso magro riflesso nella pozzanghera, poco dopo un tuono spacca il cielo a metà portandole vie le poche forze rimaste.
Cade a terra.
Si sente completamente sola in mezzo a tutta quell’acqua, non riesce a smettere di tremare.


Guarda il cielo, la pioggia piano piano si fa meno intensa fino quasi a scomparire… un raggio di sole si sta facendo forza…lo sente battere sulla sua guancia,è un tiepido calore ma sufficiente a interrompere quel tremore..

Decide di rialzarsi e suonare quel campanello.


sabato 22 marzo 2008

OCCHI


Occhi
lacrimanti, assoluti, penetranti

Occhi
neri, rapiti, violati

Occhi
innocenti, amari, tormentati

Occhi di soldato
che ti spogliano
graffiandoti la pelle.


mercoledì 6 febbraio 2008

WHY AFRICA?


Fin da piccola quando mi chiedevano cosa volessi fare da grande io orgogliosa e sicura rispondevo...il medico senza frontiere in Africa...
Mia mamma è sempre stata terrorizzata da queste mie parole, ma in fondo si consolava pensando..mah sì è una bambina, non si renderà nemmeno conto del significato preciso di quello che dice...invece gli anni sono passati e il mio sogno è rimasto lo stesso,non sarò un medico ma quella strana emozione che suscitava in me l'Africa col tempo non ha fatto che rafforzarsi...
Spesso mi chiedono perchè proprio l'Africa?

Perchè quando la scorsa settimana sono capitata,quasi per caso, ad una mostra fotografica sul Mozambico sono rimasta affascinata da quei dettagli,da quelle forme,da quei colori...

perchè quando mi ritrovo su un pullman pieno di Africani non mi sembra di soffocare ma solo vorrei sentirmi meno diversa da loro...

perchè quando guardo il viso,i tratti, le sfumature di una persona nera non mi ricordano quelli di una scimmia ma li considero sinonimi di estrema bellezza...

perchè vorrei incontrare le loro terre, spogliarmi dai pregiudizi di una società troppo occidentale e ritrovare la loro semplicità...

...


Credo che noi,uomini e donne bianche, dovremmo sentirci un po meno conqiustadores ed essere persone umili che possono imparare nell'incontro tra culture...

domenica 9 dicembre 2007

La signora cantina


Quando penso ai miei nonni ci sono un sacco di storielle che mi vengono in mente...in particolare ne ricordo una.

La mia nonna ci raccontava che la cantina era abitata da una vecchia signora, che sola ed esausta della vita odiava i bambini..in particolare quelli capricciosi e dispettosi...

Negli infiniti pomeriggi trascorsi con i cugini a casa sua, quando iniziavano ad alzarsi urla,grida e botte ci diceva che la signora cantina ci sarebbe venuti a prendere e portati via...



"TOC TOC"

la signora cantina ci aveva sentiti e voleva separarci,eravamo tutti e quattro impauriti...lei aveva salito le scale ed era arrivata fino alla porta a vetri....rimanemmo in silenzio,sperando che tornasse di sotto...

Nessun rumore..nessuna parola..

Poi desiderosi di coraggio ma ancora un po tremanti,andammo alla porta a vetri della cucina per vedere se quella vecchia signora fosse ritornata nella sua buia cantina e con sorpresa ecco il nostro piccolo tesoro...le aveva lasciate lì,tra le due porte vetro della cucina...quattro piccole caramelle di zucchero..

Ci sentivamo eroi...piccoli e fieri del nostro bottino!!






DONNA


Sei stata figlia
amante
moglie
madre
compagna
amica
nonna
ma specialmente donna.
Il tuo ricordo
ancora carico di dolore
mi trascina
in valli profonde del pianto.